Qualcuno obietterà: la discesa a Sondrio
interrompe la traversata, perché ci porta sul fondovalle. Se
proprio si vuole rimanere sempre sul versante montuoso, non resta altra
possibilità se non quella di saltare Sondrio, scegliendo di pernottare
all’albergo S. Fedele di Poggiridenti (tel.: 0342380894). Per
fare ciò, una volta raggiunta la strada per la Valmalenco, invece
di scendere a Sondrio, si sale verso Mossini e si prosegue fino ad incontrare,
sulla destra, la deviazione che, attraversato su un ponte il Màllero,
porta ad Arcuino. Da questo paese, aggirato il fianco montuoso del lato
orientale della Val di Togno, raggiungiamo facilmente Montagna, per
poi proseguire fino a Poggiridenti (o magari, se teniamo una buona media,
fino a Teglio).
Se, invece, abbiamo pernottato a Sondrio, dobbiamo salire a Montagna
sfruttando la strada che passa per il convento di Colda ed il Castel
Grumello. Portiamoci, dunque, alla piazza della Chiesa collegiata e
proseguiamo verso est, fino al primo semaforo, al quale prendiamo a
sinistra, raggiungendo un incrocio. Proseguiamo diritti, attaccando
la severa salita che porta a Colda e prosegue proprio alle spalle del
Castello Grumello (m. 491). Questa strada panoramica ci accompagnerà
fino a Teglio: si tratta della Panoramica dei Castelli (provinciali
21 e 10), che porta, dopo 2,5 chilometri a Montagna, dopo 4,5 a Poggiridenti,
dopo 6 a Tresivio, dopo 8 a Ponte in Valtellina e, dopo 18 chilometri,
a Teglio. Ma torniamo al Castello Grumello, collocato sulla sommità
della rocca i cui fianchi terrazzati ospitano vitigni fra i più
pregiati e conosciuti della Valtellina: potremmo sfruttare la visita
al castello non solo come fuori-programma, ma anche come occasione per
tirare un po’ il fiato. Proseguiamo, quindi, verso il centro di
Montagna di Valtellina (m. 556). La
strada panoramica, che utilizzeremo per giungere fino a Teglio, passa
appena sotto il centro: nulla vieta, però, di lasciarla per un
breve lasso di tempo, dedicato alla visita al paese ed alla sua bella
chiesa di San Giorgio.
Riprendiamo, poi, la pedalata, attraversando, su un ponte, il torrente
Davaglione (m. 585), che scende dall’alpe Mara. Proseguendo in
leggera discesa, incontriamo la bella chiesa della Madonna del Carmine
(m. 480), nei pressi del cimitero di Poggiridenti; non manca molto al
paese, le cui case sono dominate dalla bella chiesa di san Fedele (m.
529). Il nome del paese è relativamente recente (quello storico
è Pendolasco), e testimonia della bellezza dei luoghi. Tutti
i paesi di mezza costa, da Montagna a Bianzone, godono, peraltro, di
una felice posizione climatica e panoramica, per cui questa parte della
traversata è particolarmente piacevole, oltre che, per buona
parte, non molto impegnativa. La strada che percorriamo passa poco sotto
il centro del paese e prosegue alla volta di Tresivio, che si annuncia
con il suo più celebre monumento, la Santa Casa (m. 534), piccolo
capolavoro di architettura barocca, sottoposto di recente ad un lungo
restauro.
Dalla strada possiamo ammirarne l’imponenza, dal momento
che passiamo leggermente più in basso. La panoramica, poi, si
incrocia con la strada che dalla ss 38 sale verso il centro di Tresivio,
per poi proseguire, varcata la Val di Rhon, verso Ponte in Valtellina.
Prima del paese, ci ritroviamo di fronte alla chiesa di san Gregorio,
che separa le due direttrici di un bivio: noi dobbiamo seguire l’indicazione
per Teglio (segnalata a 10 km), cioè a sinistra. Poi
deviamo ancora a sinistra, salendo per un breve tratto lungo la strada
per San Bernardo e la Val Fontana, circondati da splendidi meleti, che
qui, ma anche per un bel pezzo oltre, caratterizzano nettamente il paesaggio.
Ad un secondo bivio, prendiamo a destra, seguendo il cartello che indica
Teglio, e, proseguendo verso est, passiamo proprio sopra Chiuro, che,
vista da qui, mostra tutto il suo splendore. Sono, questi, fra i luoghi
più belli della Valtellina, ricchi di storia e di tradizioni.
Avanti, ancora, fino al ponte che scavalca la forra terminale della
Val Fontana, sotto lo sguardo della Torre di Castionetto, che lo sorveglia
dall’alto. Aggirato il fianco, siamo, infatti, proprio a Castionetto,
frazione di Chiuro (m. 572), circondata da meleti che, in aprile, mostrano
lo splendore della fioritura. Dobbiamo prestare, qui, attenzione, perché
incontriamo uno stop: ci immettiamo, infatti, nella strada che sale
dal piano alla volta di Teglio (la provinciale 10) e che ci porta oltre
il paese. Cominciamo una lenta e regolare salita, attraversando le frazioni
di San Giovanni (m. 662), Villanuova (m. 695) e, dopo qualche tornante,
Frigeri (m. 793). Teglio non è lontana, e si annuncia con la
chiesetta di San Martino (m. 835), posta a poca distanza dal cimitero.
Il campanile è bellissimo, ed invita a fermarsi per osservarlo.
Sulla facciata della chiesetta, però, risuona, un po’ lugubre,
l’annuncio, portato da uno scheletro: “hodie mihi, cras
tibi”, cioè “oggi a me, domani a te”. Ciascuno
reagisca come crede, con la scaramanzia, l’indifferenza o la meditazione
religiosa. Proseguendo, ignoriamo la deviazione per Prato Valentino
ed incontriamo il celebre palazzo Besta, perla dell’architettura
rinascimentale valtellinese. E qui siamo veramente nel cuore della Valtellina,
che proprio da Teglio (m. 850) prende il suo nome. Lo testimonia anche
la bellissima chiesa parrocchiale e, rialzata su un colle, alla nostra
destra, la torre detta “De li beli miri” (m. 893), per la
sua posizione particolarmente panoramica. Vicino alla torre possiamo
osservare anche la chiesetta medievale di Santo Stefano. Oltre la chiesa
parrocchiale, è di grande interesse anche l’antica chiesa
di san Pietro. Queste scarne note bastano a testimoniare quanti motivi
d’interesse possa trovare un turista in questo paese. Se abbiamo
pernottato a Sondrio, possiamo fermarci qui per una pausa ristoratrice,
oppure possiamo pernottare qui, se la seconda tappa è partita
da Cataeggio o Ardenno. In ogni caso, per comodità, raccontiamo
l’ultimo tratto della Val-bike, da Teglio a Tirano, in una quarta
presentazione.
Variante: se qualcuno volesse, anche in questo tratto della Valt-bike,
gustare il fascino di un po' di wilderness e dell'immersione nel verde
dei boschi, una volta giunto a Castionetto, invece di proseguire verso
teglio sulla provinciale n. 10, può deviare a sinistra, imboccando
la strada che sale al bel maggengo di Dalico. Nella salita, superata
la contrada Maffina, incontrerà, sulla propria sinistra, la bella
Torre di Castionetto (m. 689), in fase di restauro. Proseguendo, raggiungerà
le prime baite del maggengo, a circa 1350 metri. Bisogna
salire ancora, fino a circa 1400: si troverà, ad un tornante
sinistrorso, una pista che si stacca, sulla destra, dalla strada, salendo,
ripida, fino ad una baita, dove termina. Un sentierino, che da qui parte
verso est (destra), permette di raggiungere il torrente della Val Rogna:
in questa tratto, non lungo,dobbiamo scendere di sella. Poi, sull'altro
lato della valle, ecco una pista che ci permette di riprendere a pedalare,
fino ai bei prati di Verdomana, dove troviamo una croce (m. 1521). Inizia
da qui una discesa piuttosto ripida fino alla strada che da Teglio sale
a Prato Valentino. Si prospetta ora una triplice possibilità:
scendere a Teglio a pernottare, salire a Prato Valentino per concludere
la Valt-bike con la pista alta del Sentiero Italia o, infine, scendere
in prossimità del primo tornante destrorso e, qui, imboccare
a sinistra la strada per l'agriturismo della Piana, iniziando la traversata
verso Piazzeda (vedi presentazione successiva).