L'antico nucleo sopra Traona
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Punti di partenza ed arrivo |
Tempo necessario |
Dislivello in altezza in m. |
Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti) |
Traona-Pianezzo-Mulattiera-Bioggio |
1 h e 30 min |
460 |
T |
SINTESI. Lasciata la provinciale Valeriana a Traona, sliamo nel primo tratto della strada per Mello, staccandocene sulla
sinistra quando troviamo l’indicazione per la chiesa di S. Alessandro. Superato
il torrente Vallone, restiamo nella parte alta del paese (senza scendere
a sinistra, verso il centro): imboccata la via Somagna,
in breve ci portiamo al parcheggio costruito a monte della chiesa di S. Alessandro a Traona (m.
285). Cominciamo a
salire, verso ovest, sulla ripida e larga mulattiera. Al primo tornante
destrorso troviamo un ponte, al quale giunge una strada asfaltata (che
prosegue per Moncucco e Pianezzo), che noi ignoriamo. Al successivo
tornante sinistrorso è posta, invece, una cappelletta. Poi la
mulattiera, dopo una svolta a destra, porta ad una bella fascia di prati.
Dopo una svolta a sinistra, la successiva salita porta nei pressi del
nuovo parcheggio di Pianezzo; volgendo a destra e passando
in mezzo alle case, intercettiamo, infine, la strada asfaltata sopra
menzionata, alle case della frazione di Pianezzo (m. 471). Dopo aver raggiunto, sfruttando una scaletta, la strada asfaltata, la
lasciamo subito per tornare sulla storica mulattiera, che attraversa
un gruppo di baite e torna ad intercettare la strada più in alto.
Sull’altro lato, in corrispondenza di
un casello per l’acqua, imbocchiamo il sentiero che si immerge in un bel bosco
di castagni, in direzione nord-est, risalendo il largo dosso ad ovest
del Vallone di S. Giovanni, alla sommità del quale, su un bel
poggio, a 697 metri, è posta la chiesa di San Giovanni di Bioggio. Portiamoci alle spalle della chiesa, dove
passa la pista sterrata che proviene da Mello e prosegue verso i prati
Aragno. Prediamo, dunque, a sinistra, fino al secondo tornante destrorso:
qui, in corrispondenza di una piazzola, dalla pista si stacca una pista
secondaria che, dopo un tratto in discesa, porta alle baite di Bioggio,
passando proprio sotto la chiesetta di S. Maria. Quando al fondo sterrato
si sostituisce quello in cemento, all’ingresso del borgo, guardiamo
a sinistra: dalla pista si stacca una pista secondaria, che dopo pochi
metri diventa un sentiero che attraversa un ampio prato, fino a raggiungere
l’ingresso di una selva, dove diventa una chiara mulattiera. Si
tratta della già citata mulattiera storica per Bioggio, per la
quale possiamo scendere a Pianezzo e di qui tornare al parcheggio di S. Alessandro. |
Bioggio (termine connesso con la voce dialettale “bedoia”, betulla, oppure con “Biogio”, soprannome personale;
m. 771) è, oggi, solo un grumo di baite, immerse fra i boschi
di castagno a monte di Traona, che si anima nella stagione estiva e
soprattutto la seconda domenica di settembre, quando si celebra la sagra
durante la quale è possibile gustare il tradizionale piatto delle
celebrazioni nuziali, il risotto condito con molta carne. In passato
fu, però, centro assai importante nel territorio di Traona. Prima
del secolo XV la sua chiesetta di S. Maria era centro della devozione
nella pieve di Traona, prima di venir soppiantata dall’imponente
chiesa di S. Alessandro. Ed ancora nel secolo successivo, quando quest’ultima
chiesa venne temporaneamente occupata (fino al 1603) dai protestanti,
la chiesetta di S. Maria tornò a diventare centro di riferimento
principale della fede cattolica a Traona.
Una salita a Bioggio è, dunque, una discesa nei profondi recessi
del tempo. Ci si arriva anche in automobile, sfruttando la carrozzabile
che sale da Cino (2 km), oppure, sul lato opposto, cioè quello
orientale, sfruttando la pista che parte dalla chiesa di S. Giovanni
di Bioggio e sale ai prati di Aragno, e staccandosene al secondo tornante
destrorso. Ma vale proprio la pena di salirvi a piedi, partendo dalla chiesa di S. Alessandro a Traona. Per raggiungerla,
percorriamo il primo tratto della strada per Mello, staccandocene sulla
sinistra quando troviamo l’indicazione per la chiesa. Superato
il torrente Vallone, restiamo nella parte alta del paese (senza scendere
a sinistra, verso il centro): imboccata la via Somagna (da "Summus
ager", cioè "il campo più alto": è
questo, probabilmente, il più antico nucleo insediativo di Traona),
in breve ci portiamo al parcheggio costruito a monte della chiesa (m.
285).
Dopo una sosta al suo bellissimo e panoramico sagrato, cominciamo a
salire, verso ovest, sulla ripida e larga mulattiera, nella splendida
cornice dei vigneti che danno, per il particolarissimo microclima mediterraneo
che caratterizza la Costiera dei Cech, un ottimo vino. Al primo tornante
destrorso troviamo un ponte, al quale giunge una strada asfaltata (che
prosegue per Moncucco e Pianezzo), che noi ignoriamo. Al successivo
tornante sinistrorso è posta, invece, una cappelletta. Poi la
mulattiera, dopo una svolta a destra, porta ad una bella fascia di prati.
Dopo una svolta a sinistra, la successiva salita porta nei pressi del
nuovo parcheggio di Pianezzo; volgendo a destra e passando
in mezzo alle case, intercettiamo, infine, la strada asfaltata sopra
menzionata, alle case della frazione di Pianezzo (m. 471). Da qui il
colpo d’occhio sull’alto Lario è davvero eccellente.
Dopo aver raggiunto, sfruttando una scaletta, la strada asfaltata, la
lasciamo subito per tornare sulla storica mulattiera, che attraversa
un gruppo di baite e torna ad intercettare la strada più in alto.
Ora dobbiamo scegliere per quale via proseguire la salita a Bioggio.
Ci sono, infatti, due possibilità: seguire la mulattiera storica,
oppure il sentiero che conduce a S. Giovanni di Bioggio, sfruttando,
poi, la pista per i prati di Aragno. Ovviamente, se scegliamo l’una
per la salita, possiamo poi utilizzare l’altra per la discesa.
Consiglio di seguire, salendo, il sentiero per S. Giovanni,
che parte proprio davanti a noi, quando abbiamo intercettato per la
seconda volta la strada, sull’altro lato, in corrispondenza di
un casello per l’acqua. Il sentiero si immerge in un bel bosco
di castagni, in direzione nord-est, risalendo il largo dosso ad ovest
del Vallone di S. Giovanni, alla sommità del quale, su un bel
poggio, a 697 metri, è posta la chiesa. La salita richiede almeno
mezzora di cammino, ma lo scenario del bosco, davvero suggestivo, non
fa sentire troppo la salita. Poi, dopo alcuni ultimi tornanti, troviamo
alcuni ruderi di fortificazioni, che precedono l’ampia spianata
nella quale, fra alcune baite, è stata edificata la chiesa, in
territorio del comune di Mello (il confine fra Traona e Mello passa
proprio alla sua sinistra, ma, al di là di questi aspetti amministrativi,
la chiesa è cara a tutti gli abitanti dei paesi vicini).
È
di origine medievale, ma subì una notevole trasformazione nel
secolo XVI, quando fu ampliata ed all’originario ingresso rivolto
ad oriente venne sostituito l’attuale, che guarda a sud. Nel secolo
successivo, e precisamente nel 1639, fu costruita l’imponente
doppia scalinata in serizzo, che consente di salire a tale ingresso.
Ad est della chiesa la montagna precipita nell’oscuro Vallone
di S. Giovanni, che da qui non possiamo vedere.
Dopo una sosta in questo luogo denso di richiami storici e spirituali,
proseguiamo verso Bioggio, portandoci alle spalle della chiesa, dove
passa la pista sterrata che proviene da Mello e prosegue verso i prati
Aragno. Prediamo, dunque, a sinistra, fino al secondo tornante destrorso:
qui, in corrispondenza di una piazzola, dalla pista si stacca una pista
secondaria che, dopo un tratto in discesa, porta alle baite di Bioggio,
passando proprio sotto la chiesetta di S. Maria. Quando al fondo sterrato
si sostituisce quello in cemento, all’ingresso del borgo, guardiamo
a sinistra: dalla pista si stacca una pista secondaria, che dopo pochi
metri diventa un sentiero che attraversa un ampio prato, fino a raggiungere
l’ingresso di una selva, dove diventa una chiara mulattiera. Si
tratta della già citata mulattiera storica per Bioggio, per la
quale possiamo scendere a Pianezzo, oppure salire, appunto, a Bioggio.
Vediamo
questa seconda possibilità.
Torniamo a Pianezzo, e precisamente al punto di partenza
del sentiero per S. Giovanni. Ora, invece di imboccarlo, proseguiamo
a sinistra, sulla pista sterrata, che termina nel solco della valle
che scende al centro di Traona. Portiamoci, ora, sul lato opposto della
valle, dove parte un sentiero, nel cuore di una selva, che diventa ben
presto mulattiera. Superato un tratto all’aperto, fra muri a secco
e vigneti, torniamo nel cuore del bosco, in corrispondenza di una fontana:
la salita prosegue, in direzione nord, inanellando diversi tornanti.
La mulattiera viene tagliata da una seconda multtiera che procede in
direzione ovest-est, e che proviene da Cercino e prosegue verso S. Giovanni
di Bioggio. Ignorata questa ed altre deviazioni a sinistra ed a destra,
passiamo a destra di una bella radura incorniciata dal caratteristico
corno del monte Legnone, prima di approdare alla parte bassa del prato
che precede la chiesetta di S. Maria di Bioggio.
Il dislivello in salita, in questo secondo caso, è di circa 490
metri, ed il tempo necessario per salire da S. Alessandro a Bioggio
è di un’ora ed un quarto circa. Nel primo caso, invece,
il dislivello sale a 520 metri ed il tempo necessario ad un’ora
e 30 minuti. Se, infine, decidiamo di portarci in automobile fino a
Pianezzo e di cominciare
da qui la camminata, tempi e dislivelli, ovviamente, diminuiscono.
Qualche indicazioni conclusiva per gli amanti della mountain-bike:
questi luoghi offrono anche diverse opportunità per chiudere
interessanti anelli su due ruote. Ecco il più ampio. Partiamo
da Traona e, percorrendo la Valeriana occidentale verso ovest, portiamoci
a Piussogno. Qui ce ne stacchiamo sulla destra e saliamo a Cercino,
portandoci poi alla parte alta del paese, dove parte la pista sterrata
per Bioggio. Da Bioggio iniziamo la discesa sfruttando prima la mulattiera
che scende a Pianezzo, poi quella che da Pianezzo scende a S. Alessandro.
Se vogliamo allungare l'anello, da Bioggio saliamo ad intercettare la
pista S. Giovanni-Prati Aragno, percorriamola in discesa fino a S. Giovanni
e proseguiamo fino a Mello. Sfruttando la comoda strada Traona-Mello,
infine, torniamo a Traona.
CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line
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