CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la mappa on-line
Il versante montuoso a nord di Tirano è
costituito dal lungo dosso e dalle falde che dalla cima del monte Masuccio (m. 2816) scendono verso sud. Su questo versante sono
possibili numerose passeggiate ed escursioni, che possono essere, in
buona parte, riassunte in un bell’anello che ha come punto di
partenza ed arrivo la chiesetta di S. Rocco, nella parte
nord-orientale della città.
Per raggiungerla, dobbiamo imboccare, alla rotonda nei pressi del
Santuario della Madonna, la strada che si dirige verso il confine
svizzero di Piattamala, lasciandola, dopo un breve tratto, per
imboccare, sulla destra, la laterale via Valorosa. Oltrepassato
l’incrocio con via Ràsica, raggiungiamo, così, via S. Rocco, che,
percorsa per un breve tratto verso sinistra, ci porta alla
chiesetta.
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Da qui (m. 480) parte la lunga escursione.
Troviamo alcuni cartelli, che ci segnalano che questo è anche il
punto di partenza del Sentiero Italia, nella sezione che, da Tirano
effettua una traversata alla Val Grosina, congiungendosi con l’Alta
Via della Magnifica Terra. I cartelli segnalano alcune possibili
mete raggiungibili partendo da qui: Roncaiola, data ad un’ora e 15
minuti, Nasen, data ad un’ora e venti minuti, il Sasso del Gallo,
dato a 2 ore e 5 minuti, Prà Baruzzo, dato a 3 ore e 30 minuti, il
lago di Schiazzera, dato a 6 ore e 30 minuti ed infine l’alpe ed il
bivacco Salina, dati ad 8 ore e 30 minuti. Incamminiamoci, dunque,
sulla stradina asfaltata che comincia a salire alla nostra sinistra,
cioè verso nord-ovest. |
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Al fondo in asfalto si sostituisce quello
sterrato. |
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La pista termina bruscamente, poco sopra la
località Ronco; prima, però, la dobbiamo lasciare, sulla sinistra,
ad un tornante destrorso, seguendo i segnavia bianco-rossi che
indicano la partenza di una mulattiera la quale, superata la
località Ronco, prosegue, nel bosco, in direzione nord-ovest, fino
ad intercettare, a quota 800 metri circa, un sentiero con andamento
quasi pianeggiante che proviene da destra. Qui un nuovi cartelli
chiariscono le possibilità di prosecuzione della camminata:
prendendo a destra possiamo raggiungere in 30 minuti Roncaiola ed in
un’ora e 15 mintui Baruffaci, mentre proseguendo a salire verso
sinistra siamo in un’ora e 20 minuti a Sasso del Gallo ed in un’ora
e 35 minuti a Nasen. Se, poi, vogliamo passare il confine, a 4 ore e
20 minuti dal bivio si trova lo xenodochio di San Romerio, in Valle
di Poschiavo.
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Proseguiamo verso destra: la mulattiera si fa
sentiero, con una traccia più stretta, ma sempre buona.
Attraversiamo un bel bosco di castagni, con qualche rudere solitario
che consuma, in una solitudine rotta solo raramente da passi d’uomo,
il proprio triste sprofondare nel grembo del tempo. Raggiungiamo,
poi, un nuovo bivio, anche qui corredato di cartelli quanto mai
opportuni, che segnalano la duplice possibilità di proseguire
Roncaiola (data a 15 minuti) e Baruffini (dato ad un’ora), oppure
per Nasen (data a 30 minuti), Refreggio (dato a 55 minuti) e Sasso
del Gallo (dato ad un’ora e 25 minuti). Scegliamo la prima
direttrice: dopo pochi minuti ci portiamo, così, alle prime case di
Roncaiola (m. 802), presso le quali possiamo trovare anche una
simpatica fontana.
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Se ci fermiamo e volgiamo lo sguardo alle nostre
spalle, |
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potremo scorgere uno scorcio del versante
settentrionale della Val Saiento, la prima laterale occidentale
della Valle di Poschiavo. Qualche passo ancora, |
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e siamo |
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sul sagrato della secentesca chiesetta dedicata
ai santi Stefano e Lucia. Da qui il panorama è davvero ampio,
soprattutto in direzione della piana della media Valtellina, da
Tirano fino a Teglio. Vale la pena di segnalare, per chi volesse
raggiungere quest’amena località per una via più diretta, che ad
essa sale una mulattiera che parte, segnalata, dalla strada
Tirano-Baruffini, la quale, a sua volta, si raggiunge percorrendo
via Andres, nella parte nord-orientale di Tirano. A Roncaiola,
infine, si può salire anche in automobile: basta seguire la già
citata strada per Baruffini, staccandosene ad uno svincolo,
segnalato, sulla sinistra, posto ad un tornante destrorso (da Tirano
a Roncaiola si calcolino circa 3,7 km). Nei pressi della chiesa
troviamo la partenza della mulattiera sopra menzionata, che scende
direttamente a Tirano.
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Noi, invece, dobbiamo proseguire in direzione
opposta, salendo per una ripida mulattiera che, nel primo tratto,
corre più bassa rispetto al livello dei prati ed è circondata da
muretti a secco. |
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Al termine della salita, |
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che effettuiamo, nell’ultimo tratto, |
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all’ombra di una bella pineta, intercettiamo, |
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poco sopra i 1000 metri, |
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la pista sterrata che da Baruffini porta fino al
Sasso del Gallo, dove, nei pressi del confine italo-svizzero, si
trova l’edificio di un’ex-caserma della Guardia di Finanza. Anche
qui, gli immancabili e graditissimi cartelli ci sono d’aiuto, e
segnalano che scendendo verso destra siamo, in 20 minuti, a
Baruffini, mentre salendo verso destra siamo, in 50 minuti, a Sasso
del Gallo, dove la pista prosegue, entrando in territorio svizzero,
e raggiungendo Viano (ad un’ora e trenta dal punto nel quale ci
troviamo) e San Romerio (a 3 ore e 45 minuti). Le indicazioni
relative al Sentiero Italia, che stiamo sempre percorrendo,
riguardano, invece, le località di Pradentia, data ad un’ora e 30
minuti, e Pra’ Baruzzo, dato a 2 ore, oltre che il lago di
Schiazzera, dato a 4 ore e 54 minuti.
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Continuiamo salendo verso sinistra (direzione
nord-ovest), fino a raggiungere il filo del dosso che scende verso
sud-ovest dal monte Masuccio, e dove troviamo una cappelletta. |
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Continuando a salire, ci troviamo circondati da
un paesaggio sempre più desolato: a monte, infatti, il bosco mostra
le evidenti ferite di un incendio. Ed è in questo scenario che
troviamo un nuovo bivio: i cartelli chiariscono che proseguendo
sulla pista ci dirigiamo verso Sasso del Gallo (già abbiamo
intravisto dalla pista l’edificio giallo dell’ex-caserma della
Guardia di Finanza), dato a mezzora, mentre percorrendo un sentiero
che se ne stacca sulla destra siamo, in un’ora ed un quarto, a
Pradentia. |
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Scegliamo questa seconda possibilità e
continuiamo a salire, |
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nel cuore di un paesaggio desolato, |
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ma, a suo modo, |
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nelle giornate di sole, |
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affascinante. |
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Intercettiamo, così, presso una formazione
rocciosa rossastra, un sentiero che proviene da sinistra. |
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Qui, aiutati dagli immancabili cartelli,
prendiamo a destra, sempre per Pradentia, data a 45 minuti
(prendendo, invece, a sinistra si scende a Sasso del Gallo). |
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Entriamo, quindi, in una bella pineta, |
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per uscire, finalmente, sul limite orientale dei
prati di Pradentia, a 1500 metri circa. |
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Qui, oltrepassate poche baite, |
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troviamo |
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una pista, |
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che ci fa perdere, scendendo con qualche
tornante, |
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alcune decine di metri, prima di effettuare una
breve traversata che ci porta |
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a monte dei prati di Zarè (m. 1420), nel cuore di
una splendida pineta. |
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Prima di giungere ai prati, però, troviamo, sulla
destra, la partenza, segnalata da un ennesimo cartello, della
mulattiera che scende verso Baruffini: |
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teniamola presente, perché ci servirà per il
ritorno. |
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Rimanendo sulla pista più alta, troviamo anche, a
sinistra, la partenza, segnalata, di un sentiero per Pra’ Campo, che
potrebbe essere la meta di questa lunga escursione. |
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A Pra’ Campo possiamo, peraltro, salire anche
seguendo la comoda strada asfaltata nella quale la pista, dopo
essere passata a monte di Zarè, confluisce. |
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Sì, perché fin qui, ed addirittura fino a Pra’
Campo possiamo tranquillamente anche giungere in automobile, salendo
lungo la strada Tirano-Baruffini e proseguendo fino a Pra’ Baruzzo.
La salita da Tirano a Pra’ Campo, per chi la volesse effettuare in
mountain-bike, è lunga complessivamente circa 10,5 km. Vale la pena
di visitare Pra’ Campo anche perché qui si trova una seconda
ex-caserma della Guardia di Finanza.
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Se seguiamo la strada asfaltata, passiamo a monte
dei prati più alti del bel maggengo di Pra’ Baruzzo (m. 1430) e
dobbiamo ignorare la pista che se ne stacca, sulla destra,
dirigendosi verso l’alpe Ghiaccia (data a 30 minuti di cammino): è
la pista che debbono seguire, invece, coloro che proseguono lungo il
Sentiero Italia (da noi fin qui percorso), che dall’alpe Ghiaccia
effettua una traversata all’alpe Schiazzera (m. 2079), dove è stato
recentemente aperto il rifugio omonimo, ricavato dalla
ristrutturazione di una terza ex-caserma della Guardia di Finanza
(il lettore avrà già capito da sé che una tale presenza di caserme
si giustificava, in passato, in considerazione del fatto che si
trattava di zone particolarmente battute dai contrabbandieri).
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La strada asfaltata che sale a Pra’ Campo,
invece, termina nella parte bassa dei prati di questo alpeggio,
dove, a quota 1700, si trova la già citata ex-caserma. Un cartello
ci informa, qui, che con altri 45 minuti di cammino ci possiamo
portare al Pian Cavallino, incantevole pianoro posto, a circa 2000
metri, sul crinale che dalla cima del monte Masuccio scende verso
sud-ovest, a cavallo fra il versante svizzero e quello italiano.
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Certamente se siamo saliti con l’automobile a
Pra’ Campo non possiamo mancare di visitarlo. In caso contrario, le
quattro ore di cammino necessarie per superare circa 1220 metri di
dislivello in altezza possono consigliarci di accontentarci della
meta di raggiunta e di intraprendere il cammino per il ritorno. |
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Ridiscesi a Pra’ Baruzzo, possiamo tornare a
Tirano per altra via rispetto a quella di salita. Lasciamo la strada
asfaltata imboccando la pista già Percorsa (cartello per Zarè), fino
a trovare, sulla nostra sinistra, il cartello che segnala la
partenza della mulattiera per Baruffino. Scendiamo lungo questa, che
nel primo tratto è assai ripida e passa vicino ad un grande corpo
franoso. Tagliando in alcuni punti la strada asfaltata Baruffini -
Pra’ Baruzzo, ci ritroviamo, alla fine, alla contrada alta di
Baruffini, denominata case alte. |
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Qui il tempo sembra essersi fermato, ed i segni
di un’antica civiltà contadina sono ancora ben visibili. |
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Di qui scendiamo rapidamente |
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alla chiesa di S. Pietro Martire (m. 792). Se
vogliamo evitare di percorrere i 4 km circa della strada fino a
Tirano, lasciamola non appena, scendendo lungo di essa, troviamo
l’indicazione della vecchia mulattiera. Tornati a Tirano, seguiamo,
infine, da piazza Marinoni il centrale viale Italia, fino al
piazzale del Santuario della Madonna, dal quale imbocchiamo la
strada per la Valle di Poschiavo, lasciandola |
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per recuperare l’automobile, che ci attende da
circa 7 ore, nella zona di San Rocco. |
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