La traversata retica da Sondrio a Tirano. Terza semitappa: da San Bernardo a Sant'Antonio
Punti di partenza ed arrivo |
Tempo necessario |
Dislivello in altezza in m. |
Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti) |
San Bernardo-Sant'Antonio |
1 h e 20 min. |
230 |
E |
Terza semitappa, ed inizio della seconda giornata di cammino.
Proprio di fronte all’agriturismo “Al Tiglio”, dove
termina la strada asfaltata che sale da Ponte, partono due piste sterrate,
una verso sinistra, l’altra verso destra.
Seguendo quest’ultima (indicazioni per la Val Fontana), cominciamo
a salire per un breve tratto, fino al primo tornate sx, dove
la lasciamo per imboccare il sentiero che se ne stacca sulla destra, segnalato dagli ormai familiari
segnavia bianco-rossi, e cominciamo una lunga diagonale che ci porta
sul fianco orientale della bassa Val Fontana. Questa è l’ultima
delle grandi valli retiche della media Valtellina, e non è priva
di molteplici motivi di interesse escursionistico. Il Sentiero del Sole,
nella seconda giornata, ne raggiunge il fondovalle, in località
S. Antonio, per poi risalire, sul fianco opposto, fino a Dàlico.
Il cammino verso la Val Fontana è tranquillo e si snoda su un
bel sentiero, che possiamo suddividere in due grandi sezioni. La
prima ci fa guadagnare progressivamente quota, all’ombra di un
bellissimo bosco di conifere, superando la laterale val del Rio e raggiungendo,
senza strappi particolarmente faticosi, i 1510 metri; la seconda è,
invece, caratterizzata da una discesa, inizialmente graduale, poi, per
un breve tratto, assai ripida. Siamo ormai entrati in Val Fontana, e
ne possiamo scorgere il fianco orientale ed alcuni tratti di fondovalle.
Dopo una serie di ripidi tornantini, riprendiamo una discesa più
tranquilla, sempre nel verde di un bel bosco. Il sentiero si fa più
largo e, ignorata una deviazione sulla sinistra che sale alla baita
dell’Alpe Fiorinale (sul versante meridionale della laterale val
Finale), ci porta ad una pista sterrata che costeggia il torrente di
Val Fontana, sul lato occidentale. Invece di seguirla, portiamoci sul
limite del greto e, guardando a monte, individuiamo il ponticello che
ci permette di passare sulla sponda opposta. Valicato l’argine,
seguiamo, scendendo (verso destra), una pista gemella, fino a ricongiungerci,
in breve, con la strada asfaltata che risale la valle, partendo dal
bivio San Bernardo-Val Fontana, sopra Ponte in Valtellina. Abbiamo
raggiunto, in circa un’ora e mezza di cammino ed anche meno (nonostante
il cartello, a San Bernardo, indichi due ore), l’abitato di S.
Antonio (m. 1250), con una traversata che comporta il superamento di
circa 230 metri di dislivello in salita.
La traversata avviene pressoché interamente all’ombra di
boschi che mostrano volti diversi e differenti sfumature nei giochi
di luce e di colori. Per gli amanti di questi scenari e di queste atmosfere,
una gioia da non perdere, nel periodo estivo ed ancor più in
quello autunnale.
A S. Antonio si può giungere anche in automobile, come già
accennato: partendo dal bivio San Bernardo-Val Fontana (presso la bella
chiesetta trecentesca di San Rocco), la strada, che giunge fin qui staccandosi
dalla panoramica dei Castelli sopra Ponte in Valtellina, sale per un
buon tratto sul versante occidentale della valle, superando la valle
del Rio, le baite della Piana (m. 838), quelle di Cevo (m. 1026) ed
il ponte di Premelè (m. 1046, ad 8 km da Ponte in Valtellina),
che la porta sul lato orientale. A circa 2 km dal ponte si trova S.
Antonio, costituito
da un gruppo di baite raccolte intorno ad alcuni bei prati e ad una
piccola e graziosa chiesetta (che si trova un po’ più in
basso rispetto al punto che raggiungiamo percorrendo il Sentiero del
Sole).
La bassa Val Fontana è caratterizzata dal susseguirsi di pascoli
che testimoniano la vitalità dell’attività zootecnica
e pastorale nei tempi passati, attività che si integrava con
quella vitivinicola a quote più basse. E’ interessante
ricordare anche l’attività estrattiva, nella zona del Ponte
di Premelè, nella seconda metà dell’Ottocento: vi
si estraeva galena di piombo, che veniva poi fusa a Chiuro per ricavarne
il metallo.
Due chilometri oltre S. Antonio si trova la località Campello,
dove una ex-caserma della Guardia di Finanza (m. 1400), intitolata al
Finanziere Massimiliano Erler, è stata ora riadattata a rifugio
alpino, a cura del gruppo A.N.A. di Ponte. Per chi percorre il Sentiero
del Sole in due giorni, è questo il necessario punto di appoggio,
che si raggiunge con mezzora di camminata supplementare da S. Antonio.
E’ necessario però prenotare il pernottamento telefonando
al sig. Andrea Picceni, della sezione A.N.A., allo 0342 482570.
La
presenza di una caserma della Guardia di Finanza in questi luoghi non
deve stupire: anche la Val Fontana era interessata, in un passato non
troppo lontano, dall’attività del contrabbando con la vicina
Svizzera, al cui territorio (e precisamente alla Valle di Poschiavo)
si può accedere sfruttando i passi di Malgina (m. 2619) e di
Arasé (termine probabilmente connesso con “rasura”, cioè terreno spianato, piano; m. 2602), nelle laterali valli di Malgina e dei Laghi,
oppure la bocchetta di Vartegna (m. 2588), nella testata settentrionale
della Valle. Per proseguire nel cammino del Sentiero del Sole, apri
la relazione sulla quarta semitappa.
CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la mappa on-line
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