Un giro fra i boschi della Valle del Boco
ESCURSIONI A POSTALESIO - GALLERIA DI IMMAGINI - CARTA DEL PERCORSO
Pra' Lone
Punti di partenza ed arrivo |
Tempo necessario |
Dislivello in altezza in m. |
Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti) |
Pra Lone- Ciaz - Pista per l'alpe Colina - Alpe Cigolosa - Pra' Lone |
3 h e 30 min. |
690 |
EE |
SINTESI. Da Postalesio saliamo sulla carozzabile che porta al maggendo di Pra Lone (m. 1028), dove parcheggiamo. Appena prima del tornante sinistrorso che introduce
alla pista per l’alpe Colina, ci incamminiamo sulla pista sterrata che si stacca dalla strada asfaltata,
sulla destra, e si addentra sul fianco occidentale della valle, dapprima
salendo, fino alla località Ginebrè (m. 1112). Poco prima di raggiungere Ginebrè possiamo individuare,
sulla sinistra, in corrispondenza di un larice le cui radici sono state
messe a
nudo dai lavori di sbancamento per tracciare la pista, una mulattiera (1100 metri circa), che rimane leggermente a monte e guadagna progressivamente
quota rispetto alla pista medesima. Su alcune piante e massi possiamo
osservare segmenti e bolli blu. Per un buon tratto la mulattiera prosegue
diritta, poi, a quota 1280 metri circa, piega a sinistra (se ne stacca,
sulla destra, un sentierino che prosegue diritto), e propone un tratto
ripido, in cui la traccia sembra perdersi: in realtà una decina
di metri più in alto intercettiamo una nuova pista, e la seguiamo verso destra, fino al suo termine. Da qui la mulattiera riprende, sempre segnalata da segmenti e bolli blu, che ci portano ad ignorare, dopo
un primo tratto di salita, un sentiero che se ne stacca sulla destra. Proseguiamo sempre diritti, verso nord, fino a quota 1420, dove incontriamo
una coppia di tornantini ravvicinati; poco oltre, un tratto ripido passa
a monte di una roccia affiorante. Usciamo, quindi, alla parte inferiore
dei prati dell’alpe Ciaz (alpe Mangingasco sulla
carta IGM, m. 1500). Pieghiamo a sinistra, seguendo una traccia di sentiero,
e saliamo per un breve tratto, fino ad una seconda fascia
di prati, più a monte, separata dalla prima da una breve macchia.
Qui (m. 1570) ci raggiunge, da sinistra, una traccia di sentiero che seguiamo verso sinistra salendo decisi in uno splendido bosco di abeti, fino ad intercettare, dopo una ventina di minuti o poco più, ad una quota di circa 1690 metri, la pista sterrata che da Pra' Lone sale all'alpe Colina: Seguendo la pista in discesa inizia la seconda parte dell'anello.Scendiamo ancora per un lungo tratto, fino a quota 1500 circa, cioè
finché, dopo un tornante destrorso, troviamo, sulla sinistra,
uno slargo lastricato in pietra, in corrispondenza di una pista sterrata
che si stacca dalla pista principale. Lasciamo, quindi, quest’ultima
e seguiamo la pista secondaria, che termina dopo un breve tratto, lasciando
il posto ad un sentierino, anch’esso breve, che ci porta alla
parte alta dei prati dell’alpe Cigolosa, dal
quale si gode di un ottimo colpo d’occhio sull’intera Valle
del Boco. Possiamo, da qui, ripercorrere la lunga traversata, cercando
di indovinare il tracciato del sentiero nella compatta fascia di boschi
che si stende al di sotto degli alpeggi più alti.
Scesi, quindi, alle baite poste sul limite inferiore dei prati (m. 1422),
cerchiamo, a destra, l’evidente partenza di un sentiero ben marcato,
che effettua una lunga diagonale in discesa, con andamento costante,
fino ad intercettare di nuovo la pista che scende dall’alpe Colina
in direzione di Pra’ Lone.
Pochi tornanti più in basso, ritroviamo l’automobile. |
Apri qui una panoramica della Valle del Boco dalla pista che parte da Pra' Lone
La
valle del Boco (o Bocco: il termine deriva da “sbocco” o, più probabilmente, da “bocc”, ariete) è il solco
che scende, ripido, dall’alto versante retico ai piedi del Sasso
Bianco e del monte Arcoglio (termine connesso con “arco”, in riferimento alla forma della valle) fino al fondovalle valtellinese, immediatamente
ad ovest dell’abitato di Castione. Una valle densa di suggestione,
fascino e mistero. Nella stagione autunnale, soprattutto, i colori della valle sono splendidi.
La valle stessa ha una conformazione particolare: è costituita
da un asse principale, ad ovest, rappresentato dal solco che si approfondisce
gradualmente a valle dell’alpe Colina, scendendo diritto da nord
a sud. In questo asse confluiscono, da est, alcune valli secondarie,
soprattutto quella a valle dell’alpe Morscenzo e quella scavata
sul versante sud-occidentale del monte Rolla. Anche se dal fondovalle
non si vedono, diversi sono i maggenghi e gli alpeggi nascosti dietro
il fitto manto dei boschi di castagno e delle peccete. Gli amanti delle
lunghe escursioni nei boschi troveranno
di che soddisfare la loro profonda sete di silenzio e di incanti chiaroscurali.
Apri qui una fotomappa del versante retico di Postalesio e Castione Andevenno
Chi ama le camminate meditative e solitarie potrà apprezzare questa proposta di anello che si disegna sul versante occidentale della valle, quello di Postalesio, e che non propone passaggi difficili, ma richiede un certo senso dell'orientamento. Si tratta di un anello che parte dal maggengo di Pra' Lone e passa per gli alpeggi di Ciaz (Mangingasco sulle carte IGM e CNS) e Cigolosa. Punto di partenza è
il primo tratto della pista che da Pra’ Lone sale verso l’alpe Colina.
Saliti a Pra’ Lone sfruttando la carrozzabile che parte da Postalesio,
proseguiamo, dunque, sulla pista il cui fondo da asfaltato si fa sterrato.
Dopo un tornante destrorso ed uno sinistrorso, raggiungiamo il punto
nel quale dalla pista principale si stacca, sulla destra, una pista
secondaria (su una pianta, a sinistra dell’imbocco della pista,
troviamo un segmento blu con il numero 9).
Siamo ad una quota di circa 1200 metri e possiamo parcheggiare qui l’automobile,
incamminandoci sulla pista, che sale, molto gradualmente, in direzione
nord-est, nella splendida cornice di un bosco di faggi. Dopo un lungo
tratto, la pista termina ad uno slargo (1290 metri), lasciando il posto
ad una mulattiera che effettua una lunga diagonale sul fianco occidentale
della Valle del Boco.
Prima di raccontare questa diagonale, diamo brevemente conto di come
si può giungere a questo slargo salendo a piedi da Pra’
Lone. In questo caso si deve impegnare la nuova pista che dal limite
orientale del maggengo, appena prima del tornante sinistrorso che introduce
alla pista per l’alpe Colina, si stacca dalla strada asfaltata,
sulla destra, e si addentra sul fianco occidentale della valle, dapprima
salendo, fino alla località Ginebrè (m. 1112), poi con
andamento quasi pianeggiante, fino al torrente Boco. La pista è
stata tracciata per servire una centralina costruita per sfruttare le
acque del torrente.
Sentiero Pra Lone-Ciaz
Ebbene, poco prima di raggiungere Ginebrè possiamo individuare,
sulla sinistra, in corrispondenza di un larice le cui radici sono state
messe a
nudo dai lavori di sbancamento per tracciare la pista, una mulattiera (1100 metri circa), che rimane leggermente a monte e guadagna progressivamente
quota rispetto alla pista medesima. Su alcune piante e massi possiamo
osservare segmenti e bolli blu. Per un buon tratto la mulattiera prosegue
diritta, poi, a quota 1280 metri circa, piega a sinistra (se ne stacca,
sulla destra, un sentierino che prosegue diritto), e propone un tratto
ripido, in cui la traccia sembra perdersi: in realtà una decina
di metri più in alto intercettiamo la pista sopra menzionata,
a poca distanza dal suo tratto terminale.
Vediamo come procedere sul secondo tratto della mulattiera, che
si stacca dal punto terminale della pista. Anche questa mulattiera è
segnalata da segmenti e bolli blu, che ci portano ad ignorare, dopo
un primo tratto di salita, un sentiero che si stacca dalla mulattiera
sulla destra. Proseguiamo sempre diritti, fino a quota 1420, dove incontriamo
una coppia di tornantini ravvicinati; poco oltre, un tratto ripido passa
a monte di una roccia affiorante. Una nuova coppia di tornantini si
trova ad una quota approssimativa di 1470 metri. Una curiosità:
questa mulattiera, che è la prosecuzione di quella sopra descritta
(che si stacca dalla pista appena prima della località Ginebrè)
corrisponde al confine fra i comuni di Postalesio (cui appartiene il
versante a monte della stessa) e Castione (cui appartiene il versante
a valle).
Apri qui una panoramica dall'alpe Ciaz
Poco oltre, arriviamo sul limite del bosco, oltre il quale si mostra
dapprima la cima del Sasso Bianco, poi, alla sua destra, i monti Arcoglio
e Canale
e l’anticima del monte Rolla. Usciamo, quindi, alla parte inferiore
dei prati dell’alpe Ciaz (alpe Mangingasco sulla
carta IGM, m. 1500), che si apre davanti a noi inattesa, silenziosa,
solitaria. Nessuna baita, almeno ad un primo colpo d’occhio. È
sempre un’esperienza particolarissima, un’emozione difficile
da tradurre in parole il bagno di luce nel quale si immerge l’occhio
che guadagna di nuovo più ampi orizzonti dopo un lungo cammino
nel raccoglimento dell’ombra dei boschi. Alla nostra destra, sul
versante opposto della Valle del Boco, pressappoco alla nostra altezza,
l’alpe gemella denominata alpe Calchera.
Se proseguiamo diritti, scopriamo, sul lato opposto dei prati, pochi
ruderi. Se, poi, pieghiamo a sinistra, seguendo una traccia di sentiero,
e saliamo per un breve tratto, scopriamo che esiste una seconda fascia
di prati, più a monte, separata dalla prima da una breve macchia.
Qui ci raggiunge, da sinistra, una traccia di sentiero, e troviamo una
pianetta ed una vasca per la raccolta dell’acqua.
Pista Pra' Lone-Alpe Colina
Siamo ad una quota approssimativa di 1570 metri: seguiamo ora il sentiero, che proviene dalla nostra sinistra, verso sinistra e saliamo in uno splendido bosco di abeti, su un versante un po' ripido, guadagniando rapidamente quota ed intercettando, dopo una ventina di minuti o poco più, ad una quota di circa 1690 metri, la pista sterrata che da Pra' Lone sale all'alpe Colina: Seguendo la pista in discesa inizia la seconda parte dell'anello.
Scendiamo ancora per un lungo tratto, fino a quota 1500 circa, cioè
finché, dopo un tornante destrorso, troviamo, sulla sinistra,
uno slargo lastricato in pietra, in corrispondenza di una pista sterrata
che si stacca dalla pista principale. Lasciamo, quindi, quest’ultima
e seguiamo la pista secondaria, che termina dopo un breve tratto, lasciando
il posto ad un sentierino, anch’esso breve, che ci porta alla
parte alta dei prati dell’alpe Cigolosa, dal
quale si gode di un ottimo colpo d’occhio sull’intera Valle
del Boco. Possiamo, da qui, ripercorrere la lunga traversata, cercando
di indovinare il tracciato del sentiero nella compatta fascia di boschi
che si stende al di sotto degli alpeggi più alti.
Scesi, quindi, alle baite poste sul limite inferiore dei prati (m. 1422),
cerchiamo, a destra, l’evidente partenza di un sentiero ben marcato,
che effettua una lunga diagonale in discesa, con andamento costante,
fino ad intercettare di nuovo la pista che scende dall’alpe Colina
in direzione di Pra’ Lone.
Pochi tornanti più in basso, ritroviamo l’automobile.
Apri qui una panoramica da Pra' Cigolosa
CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line
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