Apri qui una panoramica dal monte Rolla

CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line

Il monte Rolla, con la sua cima poco pronunciata e quasi sfuggente e le sue pendici, incontra il nostro sguardo quando, da Sondrio, ci volgiamo verso nord-ovest, in direzione del fianco montuoso che segna il confine fra Valmalenco e versante retico della media Valtellina. Raggiungerlo è assai facile: si tratta di un'escursione di grande interesse panoramico, alla portata di tutti, particolarmente suggestiva nei mesi autunnali.
Per effettuarla dobbiamo raggiungere Triangia, sopra Sondrio,  staccandoci, sulla sinistra, dalla strada che conduce in Valmalenco (indicazione per Triangia).
Dopo qualche tornante, la strada ci porta al paesino, posto a nord dell'omonimo colle. Invece di proseguire sulla strada principale, prendiamo a destra, attraversiamo le case del paese e proseguiamo nella salita, incontrando ben presto la deviazione, a destra, per il caratteristico laghetto artificiale di Triangia, che merita una visita.  
La strada prosegue nella salita e raggiunge  
la località Ligari, a 1092 metri, collocata in una posizione molto felice:
in particolare suggestivo è, da qui, lo scorcio sulla bassa Valtellina, dominata dal profilo, familiare per gli escursionisti, del monte Legnone.
Poco oltre, i tratti asfaltati si alternano a tratti in terra battuta, fino alle case di Forcola, su uno stupendo poggio panoramico, a 1518 metri. Questo alpeggio è fra i più panoramici della media Valtellina, sia in direzione della media Valtellina, da Sondrio a Tirano,  
sia in quella della Valmalenco, che mostra, da qui, l'intera sua testata.
La strada prosegue la sua salita con ampi tornanti e conduce
all'alpe Poverzone, a 1900 metri circa. Dall'alpe lo sguardo incontra, a nord, i monti Rolla (in primo piano) e Canale. Il panorama sulla media Valtellina si apre in tutta la sua ampiezza, fino al gruppo dell'Adamello. Ben visibili sono, in direzione est, il pizzo Canino e la punta Painale, mentre il pizzo Scalino rimane un po' defilato, sulla sinistra.
A sinistra della strada è posta una grande (m. 1909), su un pianoro dal quale si domina lo scenario orobico.Tornati sulla strada e saliti in direzione opposta (nord), dirigiamoci verso i prati prati dell'alpe, lasciando alla nostraa destra le baite e puntando verso nord ovest.

Oltrepassato un ben visibile muretto a secco che delimita l'alpe ad ovest, si troviamo facilmente, qualche metro oltre il punto medio del muretto, un sentiero che sale, con rapidi tornanti, nel bosco che ricopre il fianco meridionale del monte Rolla. Il sentiero esce, poi, dal bosco e punta, per un lungo tratto, a sinistra, raggiungendo l'ultimo tratto dell'ampio dosso che sale fino alla cima del monte.

È bene studiare con attenzione il punto in cui si lasciano gli ultimi radi alberi, lasciando anche qualche segnale, perché non è facile ritrovarlo al ritorno. La salita alla cima, invece, avviene senza percorso obbligato, ed è assai agevole.
La cima del monte Rolla (m. 2277) è sormontata da questo ometto ed è una delle più panoramiche della media Valtellina:
verso ovest si scorgono le alpi Lepontine e si intravedono anche le cime delle Alpi più occidentali.

Un po' più a nord sono ben visibili i passi di Primalpia e Talamucca, in valle di Spluga, ed i Corni Bruciati, posti fra la valle di Preda Rossa e la val Terzana.

A destra dei Corni Bruciati, appare un profilo insolito del monte Disgrazia, che mostra il suo fianco orientale.
A nord si impone il vicino monte Canale, separato dal monte Rolla dalla bocchetta del Valdone.  
A destra del monte Rolla la giornata limpida mostra in tutto il loro splendore le più alte cime della Valmalenco. A nord est appaiono anche il pizzo Scalino e le più alte cime della val di Togno e della val Fontana.
Verso est si dominano con lo sguardo la media Valtellina e la parte centrale ed orientale della catena orobica.

A sud est sono ben visibili le cime più alte della catena. A sud ovest, infine, si scorgono anche le cime della val Gerola. Il ritorno può avvenire, con leggera variante, scendendo verso nord alla bocchetta del Valdone e di qui alla strada che, in direzione est, riconduce all'alpe Poverzone.

   

 

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