Pedalando fra i vigneti della Fracia, fra Chiuro e Teglio
Punti di partenza ed arrivo |
Tempo necessario |
Dislivello in altezza in m. |
Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti) |
Parcheggio sulla strada per Castionetto-San Bartolomeo-Ca' Fracia-Panoramica dei Castelli-S. Giovanni-S. Antonio- Ca' Frigeri-S. Martino di Teglio- S.Antonio-Vangione-Ca' Fracia-Cascata sul torrente Rogna-Via Coldane-Via S. Marta-Parcheggio |
3 h |
460 |
T |
SINTESI. Alla rotonda di Chiuro lasciamo la ss 38 dello Stelvio prendendo a sinistra (se proveniamo da Milano) e ci portiamo al limite orientale (di destra) del nucleo centrale di Teglio, dove parte la strada che sale a Castionetto. Parcheggiamo gui ad uno slargo (m. 398) e saliamo a piedi sulla carozzabile, lasciandola al primo tornante sx per imboccare sulla destra un ripido tratturo che porta alla chiesa di S. Bertolomeo (m. 499). Riprendiamo a salire, lungo la via
San Bartolomeo, finché troviamo, sulla nostra destra, ad un tornante
sinistrorso, una pista che se ne stacca, per scendere nel cuore della val Rogna e valicare, su un ponte, l’omonimo torrente. Ad un succesivo bivio prendiamo
a sinistra, proseguendo nella salita, fino ad intercettare la strada
provinciale Panoramica dei Castelli. e la seguiamo interamente salendo verso destra, passando per i nuclei di Vangione, S. Antonio e Frigeri. Ad un bivio stiamo a sinistra e ci portiamo all'ingresso ovest di Teglio (chiesetta di San Martino). Imbocchiamo
la stradina asfaltata che si trova poco ad oriente della chiesetta (cioè
poco oltre, per chi proceda verso Teglio, sulla destra). La stradina
conduce ad una strada privata; noi, invece di impegnarla, deviamo a
sinistra, seguendo una pista in terra battuta che scende verso sud-ovest in un bosco
di castagni. La
pista intercetta la panoramica poco sopra il tornante della chiesa di S. Antonio, per poi proseguire sul lato opposto fra le case di Vangione di sopra. Tagliamo una seconda volta la panoramica, per lasciarla subito e proseguire
nella discesa verso sud-ovest, nel bosco, ignorando alcune deviazioni. Dopo un ultimo tornante sinistrorso, la pista termina ad una
piccola piazzola, presso il rudere di una baita.
Torniamo, dunque, all’ultimo tornante sinistrorso: qui imbocchiamo
una seconda pista, che se ne stacca, sulla destra, e prosegue la discesa verso sud-ovest, tagliando la fascia dei vigneti e termina
alla cascata del torrente Rogna. Torniamo all'automobile procedendo verso Chiuro (ovest) lungo la via Coldane e la via Santa Marta. |
Il
vino ha rivestito, per molti secoli, un ruolo strategico nell’economia
valtellinese: fin dal basso Medio Evo, infatti, era la principale merce
esportata dalla valle verso nord, passando per i Grigioni ed il Tirolo,
fino in Baviera, dove era assai apprezzato. Per questo motivo l’opera
paziente di generazioni di contadini ha modificato il paesaggio montano
del versante retico mediovaltellinese, tappezzato di terrazzamenti costituiti
con terra di riporto e muretti a secco.
Anche oggi la produzione vitivinicola rappresenta uno dei principali
biglietti da visita della Valtellina nel mondo, e, in tale ambito, sono
state individuate alcune zone di maggior pregio, destinate alla produzione
di vini d.o.c.g., nella fascia compresa fra Castione Andevenno e Teglio.
Si tratta delle zone nelle quali maturano le uve del Sassella, del Grumello,
dell’Inferno, del Fracia e del Valgella. La zona della Fràcia,
in particolare, si estende da Chiuro al Dosso Bello, che scende dal
terrazzo di Teglio al fondovalle. Una visita a questo solare lembo del
versante retico può essere effettuata percorrendo un tranquillo
circuito di mountain-bike, che ha come punto di partenza e di arrivo
Chiuro.
Lasciamo, dunque, la ss. 38 dello Stelvio allo svincolo segnalato per
Castionetto, all’altezza della stazione ferroviaria di Chiuro
(si trova sulla sinistra, per chi proceda da Sondrio verso Tirano, mentre
a destra si trova il passaggio a livello che immette sulla strada per
Castello dell’Acqua. Percorsa, così, la via Stazione, ci
troviamo sul limite orientale dell’abitato di Chiuro. Proseguendo
verso destra, lungo la via Albinelli, ci troviamo all’imbocco
della via Castione, che sale a Castionetto di Chiuro (l’antica
Castione di sopra).
Da
qui parte l’anello: parcheggiata l’automobile nello slargo sulla sinistra che si trova subito dopo il ponte sul torrente Val Fontana, a circa 398
metri s.l.m., cominciamo a salire sulla strada dalla carreggiata
piuttosto larga, passando a destra di una caratteristica
casa rossa. Dopo il primo largo tornante sinistrorso, troviamo, sulla
nostra destra, la partenza di una pista con fondo in cemento e dalla
pendenza piuttosto ripida, che punta decisa alla chiesa di San Bartolomeo (m. 499). Con una pendenza più moderata, ma un percorso più
lungo, possiamo raggiungere la medesima chiesa proseguendo sulla strada,
impegnando il successivo tornante destrorso e raggiungendo il cimitero,
posto in corrispondenza di un nuovo tornante sinistrorso.
Proprio qui, alla nostra destra, troviamo una stradina asfaltata, la
via S. Bartolomeo, che, in leggera discesa, porta alla chiesa. Si tratta
dell’antica chiesa parrocchiale, di origine medievale (fu eretta
nel secolo XII o XIII), connessa con un monastero che fu poi, nei secoli
successivi, abbandonato. Dal sagrato della chiesa il colpo d’occhio,
verso ovest, su Chiuro, Ponte ed il conoide della Fiorenza è
davvero ottimo. Sul lato opposto, cioè verso est, si colloca,
invece, in primo piano il Dosso Bello (l’antico Dossum Bellum),
che fiancheggia la bassa val Rogna. Riprendiamo a salire, lungo la via
San Bartolomeo, finché troviamo, sulla nostra destra, ad un tornante
sinistrorso, una pista che se ne stacca, per scendere nel cuore della val Rogna e valicare, su un ponte, l’omonimo torrente.
Poco oltre, eccoci ad un bivio: prendendo a destra scendiamo verso Ca’
Fracia, nella zona dei vigneti più pregiati, su una pista che,
più sotto, intercetta una seconda pista, che scende fino al fondovalle. Può
essere, questa, una soluzione ideale per chi abbia poco tempo a disposizione,
ma non intenda rinunciare ad un incontro ravvicinato con questo splendido
versante, o anche ad una tranquilla passeggiata ai piedi dell’arcano
Dosso Bello (dusbèl), che l’immaginazione contadina ha popolato di paurose
streghe lanciate nella sabba o ridda infernale nelle notti dedicate a convegni con il diavolo.
Se scegliamo di effettuare questo breve circuito, dopo aver intercettato
la seconda pista, con fondo in cemento, proseguiamo nella discesa verso
destra, fino alla cascata con la quale il torrente Rogna conclude la
sua corsa verso il fondovalle. Non ci resta, a questo punto, che percorrere,
verso est, la via delle Coldane, che intercetta la via Santa Marta.
Procedendo, infine, verso destra raggiungiamo l’imbocco della
via Castione, cioè il punto di partenza, dopo una pedalata di
30-35 minuti (o una camminata di circa un’ora).
Se, però, abbiamo più tempo a disposizione, possiamo puntare
a Teglio. Per farlo, al bivio oltre il ponte sul torrente Rogna prendiamo
a sinistra, proseguendo nella salita, fino ad intercettare la strada
provinciale Panoramica dei Castelli, splendida via di comunicazione
che da Montagna in Valtellina, sopra Sondrio, raggiunge Teglio, passando
per Poggiridenti, Tresivio, Ponte e Castionetto di Chiuro. E’
possibile anche salire alla provinciale più ad ovest: basta proseguire
sulla via San Bartolomeo, senza imboccare la deviazione a destra. In
tal caso si intercetta la panoramica nel cuore di Castionetto di Chiuro,
a 561 metri: sul lato opposto, il vicolo S. Gregorio ci porta alla chiesetta
nel centro del paese. Prendiamo, ora, a destra, e superiamo il ponte
sul torrente Rogna: ci ritroviamo al medesimo punto intercettato dalla
pista che sale nel bosco sul lato orientale della val Rogna.
Continuiamo a percorrere la strada panoramica, verso est: incontreremo,
in successione, la frazione di San Giovanni, a 662 metri, e le case
di Villanuova, a 695 metri. Leggermente a monte di San Giovanni si trova
Ca’ Scanzi, toponimo di probabile origine longobarda. Poco oltre
Villanuova, nei pressi della località Vangione, troviamo un secondo
ponte, denominato ponte della Maga, o della Magada. Esso, infatti, scavalca
la modesta valle della Maga, o della Magada, poco a valle di un punto
nel quale il torrentello che la percorre si nasconde in una stretta
forra, che l’immaginazione popolare ha voluto sede magica di perfide
streghe, pronte a scatenare la sabba nei prati vicini il primo giorno
di ciascun anno. Segnaliamo che da Vangione (m. 698), seguendo una strada,
si può scendere ad intercettare, a Castelvetro, la strada provinciale
che da Tresenda sale a Teglio.
Proseguendo, invece, nella salita, giungiamo ad un tornante sinistrorso,
presso il quale si trova, su un prato panoramico, solitaria, la chiesa
di S. Antonio (m. 706). Essa risale al 1650, e mostra, sulla facciata,
due affreschi che raffigurano quattro santi e due angeli. Continuiamo
a salire, attraversando Frigeri (m. 793) e lasciando alla nostra sinistra,
dopo un tornante destrorso, la deviazione che sale alla frazione di
S. Rocco, a nord-ovest di Teglio. Dopo un tornante sinistrorso, raggiungiamo
l’ultimo tornante destrorso prima del tratto finale che conduce
a Teglio. Qui fiancheggiamo per un tratto il torrentello della valle
della Maga, fino a trovare, sulla destra della strada, la chiesetta
di San Martino, nei pressi del cimitero di Teglio, caratterizzata dal
bel campanile romanico, in una cornice di prati gentile e dolce, costellata
di grandi castagni e noci.
L’attuale chiesetta mostra l’aspetto assunto dopo la ricostruzione
del 1560, e propone, sulla facciata, alcuni affreschi che si pongono
in singolare contrasto con l’amenità del luogo. Il tema
dominante è quello della morte: a destra uno scheletro inquietante
è sormontato dalla scritta “Hodie mihi, cras tibi”,
cioè “oggi a me, domani a te”, mentre a sinistra
la raffigurazione della morte è commentata dalla frase “Omnia
mihi subdita”, cioè “tutto è sottomesso a
me”. Quando si dice parlare chiaramente!
Ci troviamo alla periferia occidentale di Teglio (m. 851), ed una visita
al paese si impone. Tornati a San Martino, per iniziare la discesa imbocchiamo
la stradina asfaltata che si trova poco ad oriente della chiesetta (cioè
poco oltre, per chi proceda verso Teglio, sulla destra). La stradina
conduce ad una strada privata; noi, invece di impegnarla, deviamo a
sinistra, seguendo una pista in terra battuta che scende in un bel bosco
di castagni, verso sud-ovest. La
pista intercetta la panoramica poco sopra il tornante della chiesa di S. Antonio, per poi proseguire fra le case di Vangione di sopra. Qui
tagliamo una seconda volta la panoramica, per lasciarla subito e proseguire
nella discesa verso sud-ovest.
Scendiamo, così, attraversando una zona boscosa di grande suggestione,
dove la luce, fra i grandi castagni, disegna ricami preziosi e talvolta
inquietanti. Ignorate alcune deviazioni, rimaniamo sulla pista principale,
che lascia la fascia dei boschi e scende alla bellissima fascia di vigneti
compresa fra il Dosso Bello ed il lungo dosso che da Teglio scende al
fondovalle. Non dobbiamo, però, percorrere interamente la pista:
questa, infatti, dopo un ultimo tornante sinistrorso, termina ad una
piccola piazzola, presso il rudere di una baita (c’è una
traccia di pista poco sotto, ma ben presto termina anch’essa,
mentre a sinistra un sentiero porta di nuovo alla valle della Maga,
circondata, ad est della quale si trova una nuova fascia di vigneti).
Torniamo, dunque, all’ultimo tornante sinistrorso: qui troviamo
una seconda pista, che si stacca, sulla destra, da quella percorsa e
riprende la discesa verso sud-ovest. E’
la pista intercettata dalla stradina che scende da Ca’ Fracia,
menzionata nella descrizione dell’anello minore. Si tratta di
una pista con fondo in cemento, che taglia la fascia dei vigneti e termina
alla già citata cascata del torrente Rogna. Il ritorno all’automobile
avviene, quindi, facilmente seguendo la via Coldane e la via Santa Marta.
Questo anello maggiore, che comporta un dislivello in salita di circa
460 metri, è percorribile in un’ora e mezza, mentre a piedi
è necessario approssimativamente un tempo doppio.
Carta del percorso (estratto dalla CNS su copyright ed entro i limiti di concessione di utilizzabilità della Swisstopo - Per la consultazione on-line: http://map.geo.admin.ch)
Escursioni e camminate (consigli ed indicazioni; I miei canali su YouTube: paesi e campane, rifugi e vette, passi e poesie, poesie, musica) |
|||||||
Storia, tradizioni e leggende |
|||||||
Immagini, suoni e parole |
|||||||
Copyright © 2003 - 2024 Massimo Dei Cas Designed by David Kohout